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02/11/2011 | permalink |
Chi si loda, s'imbroda...nei cappelletti |
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I riconoscimenti piovutici addosso negli ultimi tempi confermano, anche quest’anno, che il nostro lavoro continua ad avere apprezzamento e questo, come ben si può immaginare, alimenta la nostra passione e ci stimola ancora come se fossero i primi tempi.
Vedere suffragato dalle guide il nostro locale, che viene posto ai vertici della ristorazione di stampo tradizionale nella tipologia, a noi congenita, di trattoria, ci inorgoglisce al punto che, forse in maniera un po’ ostentata (ma chi non lo farebbe?), esibiamo i “distintivi” dei Tre Gamberi e della Chiocciola.
Ma un ulteriore piacere ci giunge a una settimana di distanza dalle premiazioni di Milano dove Slow Food ha scelto di onorarci con la “chiocciola” insieme ad altre 224 osterie.
Su “Repubblica” di domenica scorsa, un resoconto a due pagine di Licia Granello sull’evento milanese di Slow Food, sottolinea l’importanza della cucina tradizionale e raffigura gastronomicamente l’Italia suddivisa in regioni.
Per ogni regione viene indicato il locale che interpreta al meglio un piatto della tradizione.
Quale sarà la trattoria che, secondo Repubblica e Slow Food, meglio rappresenta l’Emilia-Romagna?
Ebbene sì, siamo noi del Gambero con i nostri “Cappelletti”.
Può darsi che qualcuno pensi al detto – “Chi si loda s’imbroda”.
Perdonateci, ma per noi che ci “imbrodiamo” (nei nostri cappelletti), sono giorni questi in cui lavoriamo con lena e…..la sera andiamo a letto contenti.
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